mercoledì 19 giugno 2013

Le vendicatrici



Dalla prefazione di Alan D. Altieri:


Ha molte definizioni. Alcune sono, teoricamente, positive:

– amore (presunto?);
– affetto (condizionato?);
– relazione (interessata?);
– attrazione (fatale?);
– sesso (forzato?);
– orgasmo (simulato?);
etc-etc-etc.

Ha anche molte connotazioni, praticamente tutte negative:

– violento (ti gonfio la faccia, puttana/stronzo!)
– abusivo (va’ a strisciare nella melma, razza di troia/pezzo di coglione!);
– fedifrago (hai osato tradirmi, schifosa/o!);
– insultante (quando guardo il tuo grugno da porca/o, mi viene la dissenteria emorragica!);
– ingannevole (sei solamente un/a lurido/a bugiardo/a!);
etc-etc-etc.

Nel corso delle svariate decine di migliaia di anni di evoluzione (de-voluzione?) strutturata da Charles Darwin, il fulcro di questa doppia lista della spesa di prodotti strutturalmente avariati rimane sempre e comunque il medesimo:

– il (non)rapporto uomo-donna.

Stando a grappoli di sapienti, il DNA umano differisce dal DNA dei primati solamente per frazioni di percentuale. Il cliché lo conosciamo fino dalle scuole elementari: “l’uomo discende dalla scimmia”.
Concetto articolato e sviluppato in modo magistrale dal grande etologo britannico Desmond Morris nel suo immortale capolavoro La Scimmia Nuda (The Naked Ape), per quanto il termine inglese ape identifichi in realtà il “gorilla”.
L’“uomo” in questione va inoltre inteso come comprensivo di entrambi i sessi, maschile & femminile, costruiti dalla Natura in modo così da formare un... unicum, non il ben noto liquore ungherese ad alta gradazione alcolica bensì un sistema vitale complementare.
Per contro, e senza con questo disconoscere in alcun modo la validità del lavoro di Nonno Darwin, stando a un diverso grappolo di sapienti, “maschio” e “femmina” non appartengono affatto alla medesima linea evolutiva primaria. Nel senso che uomo e donna apparterrebbero infatti a due specie separate e distinte, costrette a “cooperare” secondo i pragmatici parametri descritti dall’ancora più grandioso biologo francese, nonché Premio Nobel, Jacques Monod nel suo, di immortale capolavoro, chiamato Il Caso e la Necessità (Le Hasard et la Nécessité). Oops!...
Esiste un metodo nella (solo apparente) follia della (pseudo?)disquisizione di cui sopra. Se il sublime Monod analizza sublimemente concetti quali teleonomia e invarianza delle specie, noi meschini post-primati possiamo, molto più meschinamente, parlare di “guerra dei sessi”.
Esatto: la più ancestrale, la più eterna di tutte le guerre. Comincia sugli alberi, si sposta nelle caverne, si dilata fino alle megalopoli. Un assassinio dopo l’altro, una strage dopo l’altra, un mattatoio dopo l’altro.
Fast-forward a qui & ora, millennio della famiglia devastata, della società disgregata, della religione annientata, della economia detonata, in sostanza millennio dell’Apocalisse. Well, forse la vera Apocalisse è proprio questa, la guerra dei sessi.
Due specie che non si piacciono, non si comprendono, non si rispettano, non si stimano. Due specie costrette a copulare per sopravvivere ma che, nella realtà, vogliono solo e solamente dominarsi a vicenda. Visto il fallimento intrinseco della proposta dominio, non resta altro che sterminarsi a vicenda. Halleluyah! Il maschio ha (statisticamente) la forza fisica e la rabbia primeva. La femmina ha (visceralmente) l’astuzia ferina e la ferocia premeditata.
Chi vincerà? Perché, davvero non è già chiaro?
Le guerre eterne hanno un unico vincitore: la morte eterna.
È precisamente in questo scenario da tregenda lungamente annunciata che si colloca “Vendicatrici!”, l’eccezionale raccolta che state per leggere. Andrea Coco, ottimo curatore, schiera sul fronte della guerra dei sessi un’autoriale squadra di guastatori & guastatrici al massimo livello dell’inventiva e della professionalità.
Nulla ci viene risparmiato in questa rccolta, nulla ci viene addomesticato, nulla ci viene condonato. Dalla rivisitazione nera di Freaks, capolavoro cinematografico del grottesco di Tod Browning, operata da Stefano Fantelli, alla magia omicida evocata da Danilo Arona, dal perverso incubo virtuale condotto da Massimo Mongai alla saga al veleno miscelata da Elisa Podestà, dalla turpitudine coatta riportata da Paolo Logli alla crudeltà ineluttabile allestita da Irene Incarico, dall’incubo voodoo orchestrato da Antonio Tentori alla vendetta razziale perpetrata da Alda Teodorani.
Non si prendono prigionieri/e nella guerra dei sessi, non si erigono campi di concentramento, tutto ciò che si scava sono le fosse comuni. E se volete avere la visione più perfetta di che-cosa verrà gettato in quelle fosse, “Vendicatrici!” ve la offre in ogni più sinistro dettaglio, in ogni più impietosa sfumatura.
Per cui sempre avanti, boys & girls! Tutta la strada fino al Ragnarök!




Le vendicatrici, autori vari (Cut-Up), 244 pagg.
Prefazione di Alan D. Altieri

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